I prestiti Inpdap per dipendenti pubblici segnalati e con protesti: cosa devi sapere

I prestiti Inpdap per dipendenti pubblici segnalati e con protesti: cosa devi sapere

Tra i diversi prestiti che oggi puoi richiedere sul mercato economico, quelli messi a disposizione dall’INPDAP sono alcuni tra i più gettonati. Si tratta di forme di agevolare mento finanziario erogate dall’INPS ex INPDAP che possono essere richiesti da tutti i dipendenti del settore pubblico, oltre che dai pensionati che durante la loro vita lavorativa hanno svolto mansioni presso le amministrazioni pubbliche ovvero regioni, comuni e università.

Possono essere erogati direttamente dall’INPS oppure da banche e istituti di credito che sono convenzionati con l’istituto di previdenza sociale. Per accedere a questo prestito occorre essere iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, ovvero il fondo credito il quale permette all’INPS di disporre delle risorse necessarie per permettere l’erogazione dei prestiti. Il fondo credito è stato istituito nel 1996 e oggi continua a vivere grazie ai contributi dei suoi stessi iscritti.

Cosa significa essere segnalati al Crif

Il Crif è la centrale rischi finanziari, una società privata che ha il compito di raccogliere tutte le informazioni creditizie e in particolare tenere traccia di tutti i debiti dei soggetti censiti, inserendo per l’appunto diversi nominativi all’interno di appositi elenchi. Sono le banche e le finanziarie che si occupano di informare direttamente il Crif riguardo la situazione dei prestiti erogati e la situazione economica di ciascun beneficiario, ma soprattutto forniscono al Crif sulla sull’affidabilità creditizia dei loro clienti.

Il Crif è quindi una sorta di archivio dati che può raccogliere sia informazioni positive che negative sui diversi clienti dei prestiti. In caso di eventuale ritardo nel versamento delle rate mensili di rimborso, sarà direttamente la banca che si occuperà di avvisare preventivamente il beneficiario del prestito, il quale avrà 15 giorni di tempo massimo per poter provvedere al saldo totale del debito prima che il suo nome venga inserito all’interno della lista del Crif.

La segnalazione al Crif ha una durata variabile che cambia in base all’entità del ritardo. Il nominativo rimane all’interno della lista del Crif per 12 mesi se c’è stato un mancato pagamento di una o di due rate al massimo, mentre diventa di 24 mesi se sono state saltate tre o più rate.

Prestiti INPDAP per segnalati al Crif e protestati: sono possibili?

Oggi anche coloro che sono stati segnalati al Crif, ma che sono dipendenti pubblici o pensionati ex dipendenti delle amministrazioni pubbliche hanno la possibilità di accedere ad un finanziamento grazie al fatto che possono contare su una solida busta paga o sul cedolino pensionistico. Le banche solitamente concedono prestiti e finanziamenti solo a questi individui, mentre chi non ha una busta paga spesso viene scartati da molte finanziarie e da altri istituti di credito. Puoi leggere di più su questi prestiti sul sito Guida Prestiti Protestati.

I dipendenti pubblici possono offrire come garanzia di rimborso la cessione del quinto dello stipendio, vale a dire il 20% circa, ovvero un quinto massimo del proprio salario percepito mensilmente. Le banche una volta sottoscritto il contratto di concessione del prestito saranno quindi certi di poter vedere rimborsata la somma di denaro richiesta in prestito direttamente dalla busta paga del debitore, ovvero del soggetto beneficiario. Anche se il dipendente pubblico che ha richiesto il finanziamento ha subito dei protesti oppure risulta iscritto nel registro dei cattivi pagatori, può quindi sperare di ricevere un esito positivo alla sua richiesta di liquidità.

Requisiti per fare richiesta di un prestito Inpdap

Il principale requisito per poter fare richiesta di un prestito Inpdap è l’iscrizione al fondo di credito. Bisogna essere in possesso di un codice PIN personale per poter accedere ai servizi on-line messi a disposizione dall’INPS. Occorre inoltre avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato con almeno 4 anni di anzianità di servizio ai fini pensionistici e 4 anni di contributi versati. In alternativa, è possibile avere anche un contratto di lavoro a tempo determinato, ma con una durata minima di 36 mesi.

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcunaperiodicitá. Non puó pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.